Le fasi che conducono alla nascita si possono riassumere in tre momenti: la dilatazione, l’espulsione e il secondamento, e la nascita stessa. Scopriamo nel dettaglio le tappe fondamentali del parto naturale.
1. La dilatazione
I primi segnali della dilatazione arrivano in fase prodromica, quando
perdi il tappo mucoso. È uno stato che dura dalle 4 alle 6 ore: il collo dell’utero si accorcia e passa da una dilatazione di 2-3 centimetri fino ad arrivare a 5 centimetri. In questo momento le
contrazioni sono ancora brevi e irregolari. Quando aumentano e si fanno più intense e regolari, significa che il bambino sta scendendo verso il bacino: è una tappa che può durare anche più di due ore mentre l’utero raggiunge una dilatazione di circa 10 centimetri.
In questa fase, a richiesta, puoi essere sottoposta all’epidurale. Quando avrai raggiunto la dilatazione necessaria, entrerai nel momento saliente del parto:
la nascita! Il tuo bambino ruoterà prima la testa, che affiorerà all’esterno rivolgendosi posteriormente, e poi le spalle, che saranno indirizzate invece verso la tua coscia destra. Da questo momento, è questione di poco: il tuo bambino sta proprio per nascere.
2. L'espulsione e il secondamento
La fase espulsiva è caratterizzata dalla
discesa del bambino verso il bacino: il feto preme sul pavimento pelvico e ti provoca l’istinto di spingere. Se ancora integro, il
sacco amniotico si rompe e il tuo bambino si inserisce nel canale del parto compiendo la cosiddetta
“rotazione interna” con cui si adegua ai parametri materni. Il collo dell’utero a quel punto sarà già completamente dilatato e tu
dovrai spingere 2 o 3 volte di seguito durante la stessa contrazione finché la testa del bambino non inizierà a spuntar fuori, poi le spalle, infine il resto del corpo. La fase espulsiva dura al massimo un paio d’ore, qui sarai tu a capire come muoverti, come regolare la respirazione e quando spingere. È importante che chi ti sta accanto assecondi i tuoi ritmi e non ti solleciti:
solo tu puoi capire il tuo corpo e sai cosa è meglio per te in quel momento. Una volta che con le spinte finali si conclude il parto il neonato sperimenta il primo contatto esterno con il corpo della madre e
si attacca al seno, attivando un fondamentale processo di scambio e riconoscimento reciproco.
Qui inizia
la fase di
secondamento: ossia l’espulsione degli annessi fetali (come la placenta). Questa fase dura al massimo un’ora e nelle due ore successive la madre viene monitorata dagli operatori che ne valuteranno ancora le perdite di sangue, le condizioni dell'utero (contrazione e retrazione), nonché alcuni parametri generali come polso, temperatura, pressione, respirazione, aspetto e comportamento. Una volta che i parametri sono verificati il parto si può dire concluso.
Lo sapevi che?
Secondo le
indicazioni istituzionali del Ministero della Salute: “In Italia è consentito donare il sangue del cordone ombelicale a scopo solidaristico, a disposizione della collettività, oppure conservarlo ad uso dedicato. Queste due opzioni non comportano alcun onere economico per la famiglia e rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La raccolta del sangue cordonale è un'azione semplice, che viene effettuata dopo la nascita del bambino e del taglio del cordone e quindi non comporta nessun rischio né per la madre né per il neonato. Il sangue cordonale è prelevato solo se in sala parto possono essere assicurati i massimi livelli assistenziali per la mamma e per il neonato”. È possibile donare presso una struttura ospedaliera che risulti accreditata come punto di raccolta, consulta l’elenco della rete
Banche di sangue cordonale (SCO)
3. La nascita
È il pianto la prima manifestazione in vita del tuo bambino. Per alcuni si tratta semplicemente di un unico strillo, altri piangono a lungo e con forza. Nei primi minuti tu e tuo figlio sarete monitorati dai medici e a lui sarà prestata la prima assistenza.
Le prime cure
- Le vie respiratorie vengono liberate dalle mucosità e gli vengono puliti gli occhi col collirio.
- Controllo del peso e della lunghezza (in media i bambini giunti a fine gestazione pesano 3,5 chili e sono lunghi 50 centimetri).
- Misurazione dei riflessi.
- Controllo di eventuali malformazioni visibili.
- Chiusura del cordone ombelicale con una molletta (nell’arco di una settimana si seccherà e cadrà da solo).
- Il neonato viene frizionato con un asciugamano caldo, vestito e gli viene messo il braccialettino.